Le ACLI di Pesaro Urbino manifestano solidarietà alle assistenti familiari ucraine

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                                                                             Le ACLI di Pesaro Urbino

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Donne Ucraine lavoratrici come assistenti familiari sono ospitate in casa da tante famiglie fanesi per curare i loro anziani fragili.

Di fatto la così detta domiciliaritá è retta dalle famiglie con i propri caregivers familiari, spesso donne, figlie, alcune neopensionate a cui spetta il compito di avere il ruolo di fatto di datore di lavoro della assistente familiare.

li rapido imporsi della presenza delle badanti rappresenta l’ennesima conferma del ruolo della famiglia, quale pilastro essenziale del welfare nel nostro Paese.

Negli anni i flussi migratori di queste lavoratrici hanno creato un rapporto di cura che peraltro usufruendo di vitto e alloggio hanno realizzato un sistema indispensabile per creare le condizioni di assistenza di anziani fragili per tutta le 24 ore.

Queste donne, tutte provenienti dall’est Europa, hanno come obbiettivo principale quello di sostenere le loro famiglie e i loro figli nei paesi di provenienza; con il lavoro e con le loro rimesse creano le condizioni di una vita migliore ai loro congiunti, figli per primi.

A Fano possiamo stimare un numero di circa 700 lavoratrici straniere badanti; di queste 300 sono le moldave (dati Istat 2019 pari a 10,56 % della popolazione straniera composta di 4.138 unità); seguono le ucraine con 200 unità. Donne occupate nel comparto delle cura degli anziani in famiglia, provenienti da Paesi extra Ue.

L’altra componente di badanti, sono di provenienza europea e tra le prime risultano le rumene che hanno il numero di gran lunga maggiore 499 unità (pari al 19,79%).

Le Acli hanno attivato da tempo un servizio di consulenza per le famiglie che necessitano di supporto nella gestione dei rapporti di lavoro con le assistenti familiari, e proprio in questo contesto hanno chiamato tutte le lavoratrici ucraine che risultano tra quelle che seguono, per fare sentire loro la solidarietà della associazione e per mettersi a disposizione con i propri servizi e con le reti di cui fanno parte, per aiutarle nel caso avessero necessità di assistenza, soprattutto  per tutte quelle pratiche di ricongiungimenti familiari, che saranno attivate specie per quelle fasce della popolazione ucraina più fragili: bambini, ragazzi e anziani.

Il dramma che stanno vivendo le donne Ucraine è sentito e condiviso dalle famiglie fanesi che le ospitano; molte hanno voluto renderci partecipi di notizie raccolte direttamente dai loro cari, ringraziando poi tutti fanesi che si sono stretti a loro nella città, per il dramma della guerra che le ha colpite.  Significativo il fatto, che gli anziani che assistono possono capire bene quello che stanno vivendo gli ucraini nel loro Paese, perché hanno vissuto quel dramma della guerra, che per questi lunghi anni ha risparmiato l’Europa.

Il Presidente delle Acli Provinciali Alberto Alesi

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