Welfare marchigiano, le ACLI pesaresi: serve una nuova legge regionale costruita con la partecipazione di tutti “La legge 32 del 2014 non è più adeguata: la nuova legislatura apra subito un percorso condiviso con il Terzo Settore e le parti sociali. ”Le ACLI di Pesaro-Urbino lanciano un appello al nuovo Consiglio Regionale delle Marche affinché, fin dall’inizio del proprio mandato, assuma come priorità l’avvio di un percorso partecipato per la definizione di una nuova legge regionale sul welfare. A oltre dieci anni dall’approvazione della Legge Regionale 1 dicembre 2014, n. 32 –“Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, il quadro normativo risulta ormai non più operativo, alla luce delle numerose normative nazionali e regionali intervenute nel frattempo e della profonda trasformazione sociale che ha interessato il territorio marchigiano. “Il sistema dei servizi sociali marchigiano – sottolineano le ACLI pesaresi – ha bisogno di una nuova legge capace di interpretare i bisogni attuali delle persone e delle comunità, rafforzando un welfare moderno, inclusivo e realmente vicino ai cittadini. È necessario aprire un percorso condiviso con il Forum del Terzo Settore delle Marche, con le parti sociali e con gli amministratori locali per elaborare insieme una proposta di legge aggiornata e partecipata.” Verso una nuova legge regionale di sistema. Secondo le ACLI pesaresi, il nuovo quadro normativo dovrà: -rafforzare il ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), valorizzandone la funzione di cerniera tra programmazione regionale e politiche locali; -integrare politiche sociali, sanitarie e del lavoro, per rispondere ai bisogni complessi di persone e famiglie fragili; -attuare pienamente i LEPS – Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, garantendo standard uniformi su tutto il territorio; -rivedere la figura e le modalità di selezione del coordinatore d’ambito, ponendolo al centro dei processi di coprogettazione e coprogrammazione insieme agli Enti del Terzo Settore; -applicare l’Intesa Stato-Regioni sui modelli organizzativi omogenei di ATS; –riorganizzare gli Ambiti Sociali, tenendo conto delle specificità territoriali e dello spopolamento aree interne; -rilanciare l’Osservatorio regionale sul welfare, per garantire monitoraggio; -valutazione e coerenza delle politiche pubbliche. Le ACLI richiamano inoltre la necessità di valorizzare la partecipazione civica e il principio di sussidiarietà, attuando concretamente le norme sull’amministrazione condivisa e sulla collaborazione tra enti pubblici ed Enti del Terzo Settore. “Non si tratta solo di aggiornare un testo di legge – proseguono le ACLI pesaresi – ma di costruire un nuovo patto sociale tra istituzioni e comunità, capace di generare prossimità, fiducia e responsabilità condivisa. Un welfare che ascolti, includa e dia dignità ai cittadini.”
a cura di Maurizio Tomassini Membro del Consiglio Nazionale Acli











