La mediazione familiare. Perchè?

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Nella nostra società assistiamo oggi ad un reale, crescente disagio e degrado delle relazioni interpersonali nelle quali la separazione, il divorzio ed il conflitto vengono inseriti come fattispecie notevolmente rilevanti anche penalmente.

La definitiva rottura del legame fra i partners/coniugi costituisce la conclusione di un lungo cammino di allontanamento dei coniugi dall’equilibrio iniziale del loro rapporto, questa distanza aumentando sempre più genera continue difficoltà, incapacità o impossibilità di riorganizzare la vita in una nuova e diversa prospettiva. In questi contesti, i figli si trasformano spesso in oggetto di contesa e vengono utilizzati come strumento di pressione più o meno indiretta per dimostrare l’inadeguatezza, la colpa, del proprio “ex”: in nome del “benessere dei figli”, dimenticando però di essere in primo luogo ancora genitori e disperdendo così energie in lunghe contese giudiziarie, come se una sentenza potesse diventare un attestato di meritevolezza e di non colpa rispetto al fallimento della relazione coniugale. Il conflitto tra i partner durante la separazione può mutare drasticamente gli equilibri e gli assetti psicologici delle persone, nonché avere gravi conseguenze sullo sviluppo psicofisico dei figli. Risulta pertanto sempre più urgente e necessario ridurre il degrado delle relazioni interpersonali al fine di consentire separazioni più equilibrate e conflitti rielaborati.

Rispetto a queste e altre possibili considerazioni, trova spazio la mediazione familiare come valido strumento e percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio, affinché le parti, possano continuare ad essere genitori, protagonisti della crescita condivisa dei figli attraverso la costruzione di un nuovo programma relazionale. Essa appartiene agli istituti di giustizia informale si prospetta come alternativa al processo, sia nel modo di procedere sia nei criteri assunti per decidere. Si presenta come un percorso specifico atto alla prevenzione del disagio all’interno della coppia e dei nuclei familiari con particolare attenzione ai figli. Ha come funzione primaria la gestione della conflittualità e delle problematiche che possono sorgere con le alterazione e i cambiamenti dei nuclei familiari. Le persone sono sostenute nella rielaborazione del loro vissuto al fine di raggiungere una diversa e nuova riorganizzazione in funzione della diversa condizione di separati o divorziati. Si tratta di un intervento di sostegno in una fase critica dei rapporti di coppia attraverso il quale si cerca di recuperare il dialogo ristabilendo la comunicazione per permettere il superamento dello stato di difficoltà. E’ uno percorso che gli ex partner possono intraprendere per essere loro stessi artefici dell’accordo di separazione e ritrovare attraverso l’aiuto di un esperto, il mediatore, la capacità di riorganizzare la vita quotidiana attraverso soluzioni realistiche tese alla condivisione dei compiti genitoriali favorendo il rispetto reciproco e la continuità degli affetti.

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